Chiesa Madre di Riposto Porto dell’Etna Il Duomo dedicato a San Pietro

La Sicilia è una terra di storia, letteratura, paesaggi e buon cibo e dovrebbe puntare molto di più sulle sue peculiarità e bellezze culturali, naturalistiche e gastronomiche. Negli ultimi anni, anche se ancora molto resta da fare, alcune città siciliane hanno compreso le enormi potenzialità del territorio nel quale sono collocate e hanno cercato di avviare dei programmi di promozione turistica. Tra queste città, possiamo sicuramente annoverare Riposto, che, con la recente creazione del “Porto dell’Etna”, che si configura come il porto turistico internazionale più grande della Sicilia, si è mossa con lungimiranza e buona volontà verso questa corretta direzione.

Il porto permette, ogni anno, a molti visitatori, soprattutto nella stagione estiva, di avere un modo in più per raggiungere la città marinara e per apprezzarne i luoghi più significativi, quali: la Chiesa Madre, la Chiesa della Madonna della Lettera, il Palazzo Comunale, il Parco delle Kentie, la Villa Comunale “Edoardo Pantano”, il Lungomare, la Chiesa della Badia, l’Orfanotrofio dell’Addolorata, la Chiesa della Madonna del Rosario, Palazzo Vigo, le Torri di Avvistamento, il Vecchio Faro, il Porto Vecchio e lo stesso Porto Nuovo, l’Istituto Nautico “Luigi Rizzo”.

Per maggiori informazioni sulla città di Riposto, vedi qui e qui.

Per ulteriori notizie sui luoghi da visitare a Riposto, vedi qui e qui.

In quest’articolo, ho pensato di fornire qualche informazione sulla Chiesa Madre di Riposto, di cui i ripostesi vanno giustamente orgogliosi, anche per le belle linee architettoniche, che riecheggiano quelle della basilica romana di San Giovanni in Laterano. La chiesa sorge sulla piazza principale della città, a poca distanza dal mare, ed è dedicata a San Pietro, protettore dei marinai e dei pescatori e, dunque, amato patrono della città marinara.

Chiesa Madre di Riposto: breve storia della costruzione

Già alla fine del 1700, i ripostesi chiesero a Ferdinando IV, Sua Maestà il Re delle Due Sicilie, di far costruire una loro Chiesa Madre. Perché ciò avvenisse, tuttavia, bisognò attendere il 22 agosto del 1808, quando Ferdinando I di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, con un suo Rescritto, esaudì le richieste dei ripostesi, ordinando la costruzione della chiesa. Così, nello stesso anno, la deputazione del “borgo” di Riposto, su consiglio delle alte autorità ecclesiastiche, affidò a un architetto copista, sicuramente di scuola romana, il compito di redigere il progetto riguardante la costruzione della chiesa, sul modello della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Alla fine del 1808, iniziarono i lavori di costruzione, caratterizzati da una forte partecipazione popolare: tutti i marinai ripostesi devolsero alla chiesa l’intero ricavato delle loro navigazioni e molta gente lavorò gratuitamente nel cantiere.

Riposto Piazza Duomo San Pietro e il Municipio

Riposto Piazza Duomo San Pietro e il Municipio

Chiesa Madre di Riposto: l’esterno

La bella e armoniosa facciata della Chiesa Madre di Riposto è in stile barocco, presenta una torre campanaria centrale incorporata ed è stata costruita in pietra bianca di Comiso.

Chiesa Madre Facciata

Chiesa Madre Riposto Facciata

Il progetto originale prevedeva un campanile, che non fu mai costruito, e nove statue, da porre nella balaustra, che, però, per molto tempo, non vennero realizzate. Solo il 9 aprile 2010, infatti, sono state collocate, sul frontespizio della chiesa, cinque statue in pietra bianca di Comiso, raffiguranti San Giovanni Evangelista, San Pietro, San Paolo, Sant’Andrea e Gesù Redentore.

Chiesa Madre Balaustra

Chiesa Madre Riposto Balaustra

Chiesa Madre Statua San Pietro

Chiesa Madre Riposto Statua di San Pietro

La cupola, aerea e slanciata, fu costruita tra il 1856 e il 1862, su progetto dell’architetto catanese Mario Di Stefano. Essa è alta ben 53 metri, poggia su un tamburo con otto logge ed è sormontata da un lanternino.

 Chiesa Madre Cupola

Chiesa Madre Riposto Cupola

Chiesa Madre di Riposto: l’interno

L’interno della Chiesa Madre di Riposto è a croce latina e a tre navate.

Nella navata destra, rispetto a chi entra, si trovano:

  • Il battistero, a forma di tempietto, in legno dorato, opera ottocentesca di Salvatore Matteo, poggiante su una colonna di marmo;
  • Sopra il battistero, sulla parete, il quadro di Francesco Paolo Finocchiaro, raffigurante il “Battesimo di Gesù”, eseguito nel 1892, copia ottocentesca dell’omonimo quadro di Carlo Maratta (1625 – 1713), esistente nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma;
  • Un quadro del pittore catanese Giuseppe Zacco (1786 – 1834), che si data nel 1818 e che rappresenta la “Messa di San Gregorio”, copia dell’omonimo quadro di G. B. Quagliata;
  • L’Immacolata Concezione, con San Francesco di Sales e San Francesco D’Assisi, opera di Giuseppe Zacco;
  • Il Martirio di Santa Lucia di Vincenzo Pittaco;
Chiesa Madre Santa Lucia

Chiesa Madre Riposto Martirio di Santa Lucia

  •  Il Martirio di San Sebastiano o, meglio, la preparazione del martirio, dato che nessuna freccia si vede ancora sul corpo del Santo martire. Il quadro è dell’acese Antonio Bonaccorsi (1826 – 1897), fu completato nel 1874 e gli anziani narrano che il pittore lo dipinse nella chiesa, prendendo come modelli uomini del luogo e raffigurandoli negli arcieri pronti a scoccare le loro frecce.

L’abside destro, riccamente decorato su disegno dell’architetto ripostese Raffaele Leone, contiene la cappella di San Pietro, con la statua lignea del Santo, efficace scultura napoletana del 1884, caratterizzata da vivaci espressioni cromatiche.

La navata centrale contiene il magnifico e suggestivo pulpito, un autentico capolavoro architettonico. Si tratta di un’opera insigne dell’architetto milanese Carlo Sada, che lo realizzò tra il 1849 e il 1924, su commissione di un generoso filantropo ripostese, il sacerdote don Francesco Granata Foti, il cui nome è legato a una popolare opera benefica, tuttora esistente a Riposto, ossia l’“Orfanotrofio dell’Addolorata”.

Chiesa Madre Pulpito

Chiesa Madre Riposto Pulpito

L’architetto Sada, nel disegnare il pulpito, s’ispirò alla forma del calice, che caratterizzava un’opera analoga, ancora oggi presente nel Duomo di Messina e prodotta dal toscano Andrea Calamecca. Per la realizzazione di tale opera, Carlo Sada si avvalse della collaborazione di numerose maestranze fiorentine, ma anche locali, tra le quali possiamo ricordare: Carlo Garuglieri, insegnante nella “Scuola delle Belle Arti” di Catania; l’artigiano ripostese Rosario Caltabiano, per i deliziosi puttini in legno che adornano la parte sommitale del pulpito, accanto alla Croce; gli artigiani ripostesi Santo Piccione e Salvatore Alessi, per le sculture decorative e per le statuine degli angeli che si trovano agli spigoli del parapetto; i fabbri Francesco Speciale da Riposto e i fratelli Paradiso da Acireale, per l’aerea e snella scaletta che porta alla Coppa.

L’abside centrale, con pavimento rialzato rispetto a quello della navata, contiene l’altare maggiore, decorato con preziosi marmi. L’organo ligneo, a canne, francese, magnifico esemplare del ‘700, fu ordinato dall’Arciprete Giovanni Ligresti all’organaro transalpino Jaquot Jeampierre di Rambervilles (Vosges), fu inaugurato nel 1879 e fu restaurato nel 1990 dalla famiglia artigiana Ruffatti di Padova.

Nella navata sinistra si trovano:

  • L’altare dedicato alla Sacra Famiglia, con un quadro del pittore acese Francesco Mancini (1863 – 1948) e con la statua lignea di San Giuseppe, contemporanea a quella di San Pietro;
  • L’altare dedicato a Sant’Antonio da Padova, con statua del Santo;
  • L’altare del Rosario, con un quadro di Matteo Desiderato (Sciacca 1750 – Catania 1827), raffigurante la Madonna con San Domenico e Santa Caterina da Siena e realizzato nel 1821. Il dipinto è contornato da quindici quadretti ovali che rappresentano i misteri del Rosario;
  • Il quadro di Giuseppe Zacco, raffigurante San Gaetano da Thiene.

L’abside sinistro contiene la Cappella del Sacramento, con tetto a cassettoni dorati e, sull’altare, un ciborio a forma di tempietto circolare, che presenta otto colonne in stile corinzio. Quest’ultimo è stato realizzato dallo scultore De Francesco, con la doratura originale di Salvatore Di Matoro, e fu restaurato nel 2004.

Chiesa Madre Riposto Cappella del Sacramento

Chiesa Madre Riposto Cappella del Sacramento

Vorrei dedicare quest’articolo, con l’augurio di una lunga, serena e felice vita insieme, ai miei cari amici, Fabio e Susanna, che, tra non molto, convoleranno a nozze proprio in questa bellissima chiesa.

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